In questo periodo dell’anno sono in tanti quelli che decidono di acquistare una piccola barca per una vacanza fai da te. Ecco una guida per capire come dovete comportarvi con la patente nautica
La patente non serve solo su strada, ma anche in acqua. La patente nautica, infatti, è una abilitazione prevista dalla legge che, alla pari degli altri tipi di patente (A, B….), consente di comandare alcuni tipi di imbarcazioni e natanti, rispettando le norme previste. La disciplina attualmente in vigore è contenuta in vari testi, in particolare nel D.lgs. 18 luglio 2005, n. 171 (Codice della nautica da diporto), in alcuni articoli del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 146 del 29 luglio 2008 e nel regolamento sulla disciplina delle patenti nautiche. È bene precisare subito che la navigazione da diporto, quella di cui ora parleremo, riguarda quel tipo di navigazione (in acque marittime e interne) effettuata al solo scopo sportivo e ricreativo, senza fini commerciali, a bordo di navi, imbarcazioni e natanti:
La prima scelta che si trova a dover fare chi vuole prendere la patente nautica è decidere se seguire il corso per navigare entro le 12 miglia dalla costa o quello riservato a una navigazione senza limiti. È bene infatti sottolineare che da 0 a 6 miglia dalla costa non è necessaria la patente nautica se l’imbarcazione è priva di motore e risulta di lunghezza contenuta; mentre se ci si allontana oltre le 6 miglia dalla costa è comunque sempre necessario aver conseguito l’abilitazione.
In Italia vi sono tre tipi di patenti nautiche
la A consente il comando di natanti e imbarcazioni da diporto entro le 12 miglia dalla costa o senza alcun limite dalla costa (a seconda dell’esame sostenuto);
la categoria B consente il comando di una nave da diporto;
la categoria C consente, infine, la direzione nautica di natanti e imbarcazioni da diporto entro le 12 miglia dalla costa o senza alcun limite dalla costa (sempre a seconda dell’esame sostenuto).
Vengono rilasciate a seguito del superamento di uno specifico esame, solo una volta raggiunta la maggiore età (la domanda, nello specifico, va fatta ad un ufficio della motorizzazione o ad un ufficio circondariale marittimo, o, infine, alla capitaneria di porto). Nello specifico, l’esame consiste in tre prove: quiz con tre risposte possibili, esercizi di carteggio e, infine, una prova pratica. La patente nautica viene rilasciata subito dopo la prova pratica, se l’esame ha avuto esito positivo.
Vi sono, ovviamente, alcuni requisiti fisici e morali: non possono ottenere la patente nautica coloro che sono affetti da malattie fisiche o psichiche, deficienze organiche o minorazioni psichiche, anatomiche o funzionali che impediscono di svolgere con sicurezza le operazioni inerenti la patente da conseguire o da convalidare; non possono altresì ottenere la patente coloro che siano stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, o che sono stati condannati a una pena superiore a tre anni.
La patente è necessaria, come anticipato, per la navigazione con natanti e imbarcazioni nelle acque interne e marittime con distanza massima di sei miglia dalla costa, se a bordo dell’imbarcazione è presente un motore di una certa potenza (un motore a due tempi con potenza massima superiore a 30 kW; un motore a due tempi con cilindrata superiore a 750 cm3 o 1000 cm3 se ad iniezione diretta; un motore a quattro tempi fuoribordo con cilindrata superiore a 1000 cm3; un motore a quattro tempi entrobordo con cilindrata superiore a 1300 cm3; un motore diesel con cilindrata superiore a 2000 cm3). In virtù delle nuove normative, quindi, per la patente e per le dotazioni di sicurezza, vige il principio della navigazione in relazione alla distanza dalla costa, cioè il tipo di patente da possedere non è riferito all’abilitazione dell’unità sulla quale ci si trova, ma alla effettiva distanza in cui si va effettivamente a navigare (fermo restando che nessun mezzo a motore può essere condotto senza patente quando la potenza massima supera i 30 KW ecc., anche se la distanza dalla costa è minima).
La patente è poi sempre obbligatoria per l’uso di moto d’acqua, per l’uso di veicoli adibiti alla pratica dello sci nautico e per la conduzione di imbarcazioni a vela di dimensioni importanti (oltre i 10 metri di lunghezza ed oltre i 7,5 metri se a bordo sono dotate di un motore). Ovviamente non serve per un semplice canotto gonfiabile tipo questi.
La patente nautica ha una validità di 10 anni, dalla data del rilascio o della convalida, ridotta ad anni 5 per coloro che abbiano superato i 60 anni al momento del conseguimento dell’abilitazione.
Concludendo, la prima scelta che deve effettuare un soggetto appassionato è decidere se portare l’imbarcazione a distanza sostenuta dalla costa o meno: nel secondo caso (entro le sei miglia) può essere sprovvisto di patente, nel primo caso (oltre le sei miglia) deve conseguire l’abilitazione e, prima di ciò, decidere se ottenere la patente senza limiti o quella, più semplice, che consente di navigare fino a 12 miglia di distanza dalla costa.