Blog di Mafalda Mori

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Come Fare la Manutenzione del Robot per Piscina

Il robot per piscina è uno di quegli strumenti che, quando funziona bene, ti fa quasi dimenticare di avere una piscina da pulire. Lavora da solo, raccoglie lo sporco dal fondo, dalle pareti e spesso anche dalla linea dell’acqua, lasciandoti solo il piacere di fare il bagno. Proprio per questo, però, è facile trascurarlo. Si tende a usarlo, rimetterlo in acqua, tirarlo fuori di corsa e lasciarlo lì, convinti che sia un attrezzo “indistruttibile”. In realtà, come qualunque dispositivo elettromeccanico che lavora in acqua e in presenza di prodotti chimici, anche il robot ha bisogno di cura.

Fare manutenzione regolare significa allungarne la durata, ridurre il rischio di guasti improvvisi in piena stagione, mantenere alte le prestazioni di pulizia e, non ultimo, risparmiare sui costi di riparazione o sostituzione. Un robot trascurato comincia a dare segni di stanchezza: si muove meno, fatica a salire sulle pareti, non aspira bene i detriti, si ferma a metà ciclo o manda in blocco il sistema di filtrazione interno. In molti casi questi sintomi derivano da filtri intasati, spazzole consumate, cavi maltrattati o residui di calcare e sporco.

Imparare a prendersene cura non richiede competenze da tecnico: basta un po’ di costanza, qualche controllo dopo ogni utilizzo e una manutenzione più approfondita di tanto in tanto.

Conoscere il proprio modello di robot

Prima ancora di parlare di pulizia e controlli, è fondamentale conoscere che tipo di robot piscina hai tra le mani. Esistono robot elettrici completamente autonomi, con trasformatore esterno e cavo che li collega alla corrente, dotati di motori interni per la trazione e l’aspirazione. Ci sono poi robot idraulici, che si collegano allo skimmer o alla presa aspirafango e funzionano grazie al sistema di filtrazione della piscina. Infine, ci sono modelli ibridi o con caratteristiche particolari.

Ogni categoria ha esigenze leggermente diverse. Un robot elettrico ha bisogno di attenzione maggiore per la parte elettronica, per il cavo e per il trasformatore. Un modello idraulico richiede un occhio più attento alle parti mobili, alle membrane o ai diaframmi e alla pulizia dei passaggi dell’acqua. In tutti i casi il libretto di istruzioni è un alleato prezioso: leggere attentamente la sezione relativa alla manutenzione e alle operazioni consentite all’utente ti permette di capire fin dove puoi arrivare da solo e quando invece è meglio rivolgersi all’assistenza.

Sapere se il tuo robot è pensato per fondo e pareti o solo per il fondo ti aiuta anche a interpretare correttamente eventuali “problemi” che in realtà sono caratteristiche del modello. Un robot nato per pulire solo il fondo non salirà mai lungo le pareti, a prescindere dalla manutenzione.

Manutenzione dopo ogni utilizzo

La manutenzione quotidiana, o meglio dopo ogni ciclo di lavoro, è il vero segreto per mantenere efficiente il robot nel tempo. Ogni volta che termina il programma, è buona abitudine estrarlo dall’acqua non appena possibile, senza lasciarlo in piscina per giorni. L’acqua, il cloro e gli altri prodotti chimici, se a contatto prolungato, possono danneggiare plastiche, guarnizioni e parti metalliche.

Una volta fuori dall’acqua, il robot va appoggiato su una superficie stabile, preferibilmente all’ombra. È consigliabile sciacquarlo con acqua dolce, soprattutto se la piscina è trattata con sale o ha un’elevata concentrazione di prodotti chimici. Un risciacquo rapido aiuta a rimuovere i residui che possono seccarsi e incrostarsi nel tempo.

Il passaggio successivo riguarda i filtri. Che si tratti di cartucce, cestelli o sacche filtranti, dopo ogni ciclo dovrebbero essere svuotati dallo sporco e sciacquati. Foglie, sabbia, insetti e residui organici, se lasciati nel filtro, riducono l’efficienza di aspirazione e favoriscono cattivi odori e proliferazione batterica. Una pulizia semplice, con acqua corrente e magari una leggera pressione con le dita per rimuovere ciò che è rimasto incastrato, è di solito sufficiente.

Dopo aver liberato e pulito i filtri, è bene lasciarli asciugare all’aria, non in pieno sole cocente, per poi rimontarli quando sono ben asciutti o poco prima di riutilizzare il robot.

Controllo e cura delle spazzole e delle ruote

Le spazzole sono gli “attrezzi da lavoro” più a contatto con le superfici della piscina. Che siano in PVC, spugna o gomma, col tempo si consumano e si possono riempire di alghe, incrostazioni e detriti. Una spazzola usurata non aderisce bene alle pareti e al fondo, riduce la capacità del robot di arrampicarsi e lascia residui di sporco dove prima passava senza problemi.

Durante la manutenzione è utile osservare attentamente lo stato delle spazzole. Se noti parti troppo lisce, crepe, fratture o sezioni che non sono più in grado di fare presa, è il momento di pensare alla sostituzione. Molti modelli hanno spazzole modulabili, con tasselli o anelli che si possono cambiare singolarmente. È un’operazione che spesso l’utente può svolgere da solo seguendo le istruzioni, ma conviene sempre verificare sul manuale.

Anche le ruote, i cingoli o i sistemi di trazione meritano attenzione. Sabbia, piccoli sassolini o residui di calcare possono incastrarsi tra i denti dei cingoli o nelle scanalature delle ruote, rendendo più difficoltoso il movimento. Un controllo visivo dopo ogni qualche utilizzo e una pulizia con acqua e, se necessario, con una spazzolina morbida possono evitare problemi più seri.

Se ti accorgi che il robot tende a scivolare, a bloccare le ruote o a non seguire più i percorsi abituali, potrebbe essere proprio una questione di trazione sporca o consumata.

Gestione del cavo e del trasformatore

Il cavo, nei robot elettrici, è un elemento tanto fondamentale quanto delicato. Durante il lavoro, si trova immerso in acqua, si arrotola e si svolge seguendo i movimenti del robot. Se non viene gestito con attenzione, può attorcigliarsi e formare nodi, rendendo difficile la manovra del robot e, nel tempo, stressando i conduttori interni.

Dopo ogni utilizzo, quando estrai il robot, è una buona abitudine distendere il cavo lungo il pavimento, senza tensionarlo troppo, lasciandolo “rilassare” e permettendo ai twist formatisi durante il ciclo di scaricarsi. Questo semplice gesto riduce enormemente il rischio di grovigli cronici. Alcuni utenti si abituano anche a collegare il robot in modo che il cavo entri in piscina sempre da un lato specifico, per ridurre torsioni inutili.

Il trasformatore, o centralina di alimentazione, va sempre tenuto all’asciutto e al riparo da schizzi d’acqua. Non andrebbe mai appoggiato sul bordo della piscina, dove può essere raggiunto da spruzzi, né lasciato in giardino esposto alla pioggia o all’umidità notturna. Al termine dell’uso, disinserire la spina, staccare i cavi e riporre il trasformatore in un luogo asciutto e ventilato è una forma di manutenzione preventiva essenziale.

Pulizia approfondita periodica

Oltre alla manutenzione leggera dopo ogni uso, è consigliabile una pulizia più completa e metodica a intervalli regolari, ad esempio ogni poche settimane in stagione di pieno utilizzo. Questa pulizia può includere lo smontaggio parziale del robot, dove consentito, per raggiungere le zone in cui si accumulano residui che normalmente non vengono eliminati.

Aprendo con attenzione il carter inferiore, è possibile ispezionare le zone intorno al volano del motore di aspirazione, le camere di passaggio dell’acqua, gli alloggiamenti delle spazzole e le guarnizioni. Sabbia finissima, polveri e piccoli detriti possono depositarsi in questi spazi e, con il tempo, ridurre l’efficienza o provocare rumori anomali. Un getto delicato di acqua, usato con giudizio, può aiutare a rimuovere lo sporco, purché si evitino le parti elettroniche non protette.

Durante questa pulizia è importante osservare lo stato delle guarnizioni, degli O-ring e delle chiusure. Se appaiono secche, screpolate o deformate, potrebbero non garantire più la stessa tenuta all’acqua. In tal caso è opportuno informarsi sui ricambi disponibili. Una guarnizione danneggiata è uno dei punti critici che può portare infiltrazioni e guasti ai componenti interni.

Controllo delle prestazioni e piccoli segnali di allarme

La manutenzione non è solo un insieme di operazioni meccaniche, ma anche un ascolto attento del comportamento del robot. Se all’improvviso impiega molto più tempo a pulire la piscina, se sembra ignorare intere zone, se si ferma spesso o torna ripetutamente nella stessa area, sono tutti segnali che qualcosa non va.

Spesso la causa è banale, come filtri sporchi o spazzole usurate. In altri casi può trattarsi di sensori ostruiti, di un software che ha bisogno di essere reimpostato o di un problema di trazione. Alcuni robot consentono reset di fabbrica o aggiornamenti firmware tramite interfacce dedicate; in tal caso è utile consultare il manuale o il sito del produttore.

Anche rumori nuovi sono segnali importanti. Un robot che ha sempre lavorato in modo relativamente silenzioso e inizia a emettere rumori di sfregamento, scatti metallici o vibrazioni anomale potrebbe avere qualcosa incastrato nelle parti mobili, oppure una ventola o una girante danneggiata. Intervenire subito, fermando l’utilizzo e controllando visivamente il robot, spesso evita danni più seri.

Conservazione fuori stagione

La manutenzione del robot per piscina non si limita al periodo estivo. Quando la stagione dei bagni finisce e la piscina viene coperta o messa a riposo, anche il robot ha bisogno di una “messa a letto” adeguata. Prima di riporlo per lunghi mesi, è bene effettuare una pulizia approfondita, smontare e lavare i filtri, controllare e, se necessario, sostituire spazzole e guarnizioni.

Il robot va riposto completamente asciutto, in un luogo al chiuso, al riparo dal gelo e dall’umidità. Non dovrebbe mai essere lasciato all’esterno sotto la copertura della piscina, né in un locale non protetto. Le basse temperature e la condensa possono provocare fessurazioni nelle plastiche e nei componenti elettronici. Anche il cavo deve essere conservato ordinatamente, senza stretti avvolgimenti che mettano sotto stress il rivestimento.

Se il robot è fornito di carrello o supporto, usarlo per la conservazione fuori stagione è un’ottima idea, perché evita di tenere l’apparecchio appoggiato direttamente a terra. In alternativa si può scegliere uno scaffale robusto, assicurandosi che il robot sia stabile e non rischi di cadere.

Quando chiamare l’assistenza

Nonostante una manutenzione scrupolosa, può arrivare il momento in cui il robot mostra problemi che vanno oltre le normali cure dell’utente. Infiltrazioni d’acqua nella scocca, guasti ai motori interni, problemi alla scheda elettronica, connettori danneggiati o cavi lesionati sono situazioni che richiedono l’intervento di un centro assistenza autorizzato.

Cercare di aprire completamente il robot e ripararlo da soli, soprattutto se è ancora in garanzia, può portare alla perdita della copertura e a danni ulteriori. È preferibile, in caso di dubbi, contattare il rivenditore o il servizio clienti del marchio, spiegare i sintomi osservati e seguire le indicazioni ricevute.

Tenere a portata di mano la documentazione d’acquisto, il modello esatto e il numero di serie velocizza le procedure. Una descrizione precisa del problema, magari indicando da quanto tempo è comparso e se è cambiato qualcosa nella piscina o nell’uso del robot, aiuta il tecnico a formulare una diagnosi più rapida.

Conclusioni

Il robot per piscina è uno strumento che semplifica enormemente la gestione dell’acqua e della vasca, ma non è un oggetto “magico” che si auto-mantiene. Dietro ogni ciclo di pulizia c’è un apparato di filtri, spazzole, motori, cavi e guarnizioni che lavora in un ambiente impegnativo, tra acqua, cloro, detriti e sbalzi di temperatura.

Prendersene cura con attenzione, pulendolo dopo ogni utilizzo, controllando regolarmente filtri e spazzole, gestendo correttamente il cavo, effettuando una pulizia più profonda ogni tanto e riponendolo in modo adeguato a fine stagione, significa garantirgli una vita più lunga e prestazioni costanti. Così il robot rimane un alleato affidabile, sempre pronto a tuffarsi in piscina per fare per te il lavoro più pesante, mentre tu ti godi la parte migliore: l’acqua pulita e trasparente, e la serenità di sapere che sotto la superficie c’è un piccolo assistente ben tenuto che fa la sua parte in silenzio.

Mafalda Mori

Mafalda Mori

Mafalda Mori è una voce autorevole nel panorama online dedicato alla bellezza, ai consigli per i consumatori e alla gestione della casa. Con un background multidisciplinare, Mafalda ha saputo coniugare la sua passione per la scrittura con un interesse profondo per tutto ciò che riguarda la quotidianità domestica.

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