Parlare correttamente l’Italiano, anche se si è madre lingua, non è sempre un’impresa facile. In molti, infatti, quasi in modo del tutto inconsapevole, compiono degli errori, soprattutto per quanto riguarda la lingua parlata. Molto dipende dai diversi dialetti che attraversano e caratterizzano le regioni di cui è composta l’Italia. Pur rappresentando una ricchezza culturale che non deve essere lasciata scomparire, questi hanno inevitabilmente forgiato e caratterizzato alcune espressioni, andando a che a rendere più complessa l’applicazione di alcune regole grammaticali. Una di questa, ad esempio, riguarda il riconoscimento e l’applicazione delle così dette preposizioni semplici.
Prima di andare a vedere più nello specifico alcuni esempi pratici, però è essenziale partire dalla definizione generale. Con preposizioni semplici, dunque, s’intendono quelle parole che precedono un nome, un pronome e un verbo all’infinito. Oltre a questo, poi, le preposizioni semplici possono trasformarsi in articolate con la semplice aggiunta di un articolo determinativo. Nello specifico le preposizioni semplici sono: di, a, in, con, su, per, tra, fra. Quelle articolate, invece, s’identificano con: del, dello, della, dei, degli, delle, allo, al, alla, ai, agli, alle, nel, nello,nella, nei, negli, nelle e così via. Entrambe le preposizioni, siano esse semplici o articolate, sono utilizzate nei medesimi casi. Stabilito questo, però, è importante andare a vedere più nello specifico quando andare a utilizzare una preposizione semplice.
Iniziamo con Di e i suoi composti. Questi sono usati per andare a evidenziare un possesso (Questa macchina è di Gianni), un rapporto di parentela o di amicizia (Quello è un amico di Sonia), l’autore o l’inventore di una cosa (La Gioconda è il quadro più famoso di Leonardo Da Vinci), un argomento specifico (Abbiamo parlato di politica). La preposizione A, invece, indica a chi o a cosa si rivolge un’azione che è espressa tramite un verbo (Voglio parlare a Gianni), a che età qualcuno compie o subisce qualche cosa (Ha trovato lavoro a 23 anni) e la distanza di qualcuno o qualcosa (Giovanni abita a trecento metri da casa mia).
Altra preposizione semplice è Da. Questa viene utilizzata per esprimere un’azione passiva (Giovanni è stato applaudito da tutti), una qualità (Anna dai capelli rossi) e il valore di un oggetto (Quella è una casa da almeno 500.000 euro). La preposizione In, invece, è utilizzata per andare a formare il così detto complemento di stato in luogo (Sto in casa). Seguendo l’ordine, poi, è la volta di Con che, com’è semplice dedurre, definisce il complemento di compagnia (Mangio con Luca). Chiudiamo con Su, Per, Tra/Fra. Nel primo caso è identificato uno stato in luogo (La forchetta è sul tavolo), Per evidenzia il moto per luogo, oppure il complemento di fine o di causa (Vado a trovarlo per chiarire la situazione), Tra/Fra, per finire, sono simili e servono per andare a comporre il così detto complemento partitivo.
Per altri esempi è possibile vedere questa guida sul sito Linguaegrammatica.com.
Le preposizioni semplici sono quindi semplici da utilizzare.